lunedì 30 luglio 2012

Olimpiadine cotto e brie

di locoangel

Le Olimpiadi sono tornate. Dopo quattro anni. Decine di sport e di attività di cui non ce n'è mai fregato un cazzo che tornano ad aver importanza soltanto perchè in palio c'è una medaglia d'oro, ovvero il modo più economico e meno impegnativo per riempire gli status di Facebook. Tiro con l'arco, scherma, pistola, tuffi; se facessimo zapping una sera d'inverno e incontrassimo uno di questi sport ci verrebbe da vomitare e cambieremmo canale in un batter d'occhio pensando: "Ma andate a fanculo, pensa te se mi metto a guardare il tiro con l'arco, che cazzo di sport è?". Alle Olimpiadi, invece, cambia tutto. Guardi ogni gara e tifi per l'italiano di turno che può regalarti una gioia. E a questo proposito vorrei ringraziare Federica Pellegrini. Dopo l'indimenticabile oro di Pechino, arriva l'indimenticabile quinto posto nei 400 stile libero. Ogni italiano è orgoglioso di te perchè non dovrà ascoltare le mirabolanti interviste in cui ti si celebra come l'atleta perfetta e il modello a cui tutti quanti dovremmo aspirare. Un applauso anche al podio tutto azzurro del fioretto femminile, non ricordavo un trio così affiatato dall'ultima volta che ho guardato su You Porn: "Selen e Milly D'abbraccio fuck teen with dildo".

Esempio di italiani che festeggiano l'oro nel tiro con l'arco:

Ita 1:  Minchia, abbiamo vinto l'oro! Ce lo succhiano tutti ora!

Ita 2:  Minchia che spettacolo! Gli abbiam rotto il culo a tutti, grande Italia, eccheccazzo, mitici arcieri, vaffanculo, ce lo sucano tutti adesso, in culo alla Merkel, in culo quella merda di Monti che ci aumenta le tasse, siamo i migliori, siamo i più forti, minchia come godo, Berlusconi in galera!

Ita 1: Parole sante, cazzo. Tedeschi di merda, lo spread se lo devono ficcare nel culo, abbiamo vinto l'oro cazzo!! Siamo i più forti, come noi non c'è nessuno, Silvio deve farsi processare! A che ora finisci di lavorare? Ci vediamo al bar?

Ita 2: Finisco alle 5, ci devastiamo di birre.


domenica 29 luglio 2012

La postizione del missionario

di a.muffinshow

Per Cuzzo

Quando indossi una camicia senza collo e dei pantaloni molto larghi di lino ti senti come un Gesuita.
Senti che vorresti prendere una nave, attraversare l'oceano e andare a portare il messaggio di Cristo a milioni di persone e convertirle. A colpi di spada.
Quando hai caldo, troppo caldo, vedi indiani e prostitute scopri di non essere nel West o in India o a Las Vegas. Ci sono molti più criminali e rosari e mignotte. Sei ad Alessandria, Piemonte.
Quando ti trovi a bere vino rosso con un amico e il suo simpatico nonno che dopo frutta e caffé ti chiede se vuoi anche - e ancora - un'altra "fettina" impanata di sei chili capisci che non dovevi nascere dove sei nato.
Perché ti piace mangiare e bere e gridare e bestemmiare "lu cani" a tavola e poi a fare il riposino.
Se rinasco, o Gesù d'amore accesso, rifammi basso, coi baffi e la uanza.
Se rinasco, non t'avessi mai offeso, fammi essere Super Mario.

venerdì 27 luglio 2012

Mastro Olimpo

di locoangel

Tutti a parlare delle Olimpiadi. Come se alla gente piena di problemi interessasse davvero. Secondo voi un marito che deve mantenere una famiglia e che appena può va a troie pensa alle Olimpiadi? Davvero credete che un pensionato che ha lavorato dieci anni e prende la pensione da trenta si interessi a un manipolo di atleti in cerca di un oro olimpico? Siete davvero convinti che agli statali che non fanno un cazzo dalla mattina alla sera interessi scoprire se Usain Bolt farà un nuovo record nei cento metri? Vi sembra credibile che un dipendente comunale che tutte le mattine deve passare anche il badge del collega assente riesca a trovare il tempo per sintonizzarsi con la diretta dei Giochi Olimpici? Siete dei creduloni, ecco quello che siete, credereste pure che Giulio Andreotti è ancora vivo. Io delle Olimpiadi me ne frego, è solo uno spreco di soldi. Vi faccio solo un esempio. La cerimonia di inaugurazione è costata la bellezza di 34 milioni di euro. Avete capito bene? 34 milioni di euro! Sapete cosa si potrebbe fare con 34 milioni di euro? Si potrebbe comprare Cavani.

Caro amico ti discrimino, così mi distraggo un po'

di locoangel

Certo che siete proprio degli ipocriti del cazzo. Fate tanto i moralisti, quelli che difendono i più poveri, quelli che si scandalizzano se un ragazzo di colore viene definito negro (come se il fatto che sia un negro sia colpa del bianco) e non vedete che sotto i vostri occhi si sta perpetrando la più grande ingiustizia che il mondo abbia mai conosciuto. Perchè tutte le persone che si abbronzano e assumono un colorito diverso dal bianco non vengono discriminate? Siamo tutti buoni a scagliarci col negro di turno solo perchè è negro, ma perchè siamo benevoli con quelli che vanno al mare per diventare neri come loro? Capisco se ci nasci, ok, sei un negro, non ci puoi fare un cazzo, ma quelli che vanno al mare per diventare neri proprio non li capisco. Si scagliano contro i negri e poi vanno al mare e cercano di diventare come loro. E si incazzano se tornano a casa bianchi. Allora vuol dire che è meglio essere negri? Mi mandano in confusione, da un lato so che è meglio essere bianchi perchè sono nato bianco, ma dall'altro non capisco perchè d'estate la gente voglia diventare nera. Significa che d'estate è meglio essere negri e d'inverno è meglio esser bianchi? Io non discrimino nessuno, per me non conta niente se sei un fratello ariano bianco o un negro del cazzo, solo che vorrei davvero capire che differenza c'è tra un negro di nascita e i negri estivi. Prendete ad esempio il caso di Michael Jackson. Secondo voi se lo faceva succhiare davvero dai bambini?

mercoledì 25 luglio 2012

Canto notturno di un post errante dell'Asia

di locoangel


Imprenditore: Ciao indigeno, ma non ti fa schifo la vita che fai? Vivi nelle capanne, ti lavi con l'acqua sporca del fiume, non possiedi niente, ti vesti con gli stracci, non ti rendi conto di essere un emarginato?

Indigeno: Tu che vita fai?

Imprenditore: Io faccio la bella vita. Sono pieno di soldi e mi posso comprare quello che voglio. Ho 4 macchine, una casa al mare, una in montagna, affitto decine di appartamenti, quando voglio vado in vacanza e non bado a spese, ho le mie aziende dove i miei dipendenti lavorano sodo e mi fanno guadagnare un sacco di soldi. Mi vesto firmato, frequento i locali alla moda e in giro tutti mi portano rispetto. A differenza tua faccio parte di questa società e non mi manca niente, non lo vedi che sono meglio di te?

Indigeno: Visto che hai tutto, come vedi il tuo futuro?

Imprenditore: Quando avrò accumulato molte ricchezze, sogno di andare a vivere in un'isola deserta lontano dal mondo e dai ritmi della vita civilizzata. In poche parole, sogno di vivere in simbiosi con la natura.

Indigeno: Io lo faccio già.

lunedì 23 luglio 2012

Dio Ca(r)ne

 di locoangel

So che parlare di malattie non è mai piacevole, le persone tendono a fuggire dagli argomenti che incutono timori e paure. Ma oggi voglio parlarvi di una grave malattia che colpisce milioni di persone (soprattutto le donne); il vegetarianesimo. Un male incurabile. Coloro che sono affetti da questa malattia non possono assumere carne e derivati. Voi vi starete chiedendo come il Signore possa essere stato così crudele. Va bene i tumori, va bene l'Aids, va bene il cancro, va bene la sclerosi multipla, va bene la meningite fulminante, passi anche la leucemia, ma un'agonia così straziante è più di quanto un uomo possa sopportare. I malati sono costretti a fingere che una bella bisteccazza faccia cagare, sono obbligati a dire fesserie tipo "Che schifo, io non li mangio gli animali", sono costretti a rinunciare a tutte le grigliate con scuse come "Gli animali mangiateveli voi, io li amo!". La malattia è molto più grave di quello che sembra e porta anche alla pazzia. Se parlate con un vegetariano, lui cercherà di convincervi che la carne fa schifo, che l'hot dog è immangiabile, che l'hamburger sa di topo morto(allora lo avete mangiato, eh?) e che la natura ci ha creato per convivere insieme e non per mangiarci a vicenda. Dopo avervi detto ciò, vi inviterà a casa sua per vedere un bel documentario sul meraviglioso mondo degli animali e della natura, un mondo incantato e non contaminato dall'uomo assassino. A quel punto, potrete ammirare il leone che azzanna alla gola una povera gazzella e la riduce a brandelli di carne morta sanguinante.

venerdì 20 luglio 2012

Oh mamma, mi ci vuol la fidanzata perché mi devo mettere la testa a post


di a.muffinshow


L'arrivo delle vacanze porta con sé molte cose. Porta il caldo, le zanzare, le commemorazioni per il g8 di Genova, la voglia di bere fino a svenire, il calciomercato, le preoccupazioni di tua madre perché sei dimagrito e hai la barba troppo lunga. Ma porta soprattutto le vacanze. E sono di vario tipo, pure loro: al mare, in montagna, con gli amici, con i nonni, con l'oratorio, con la casa dei disabili, quella del pizzo di Cantù e del mobilificio brianzolo. Ma, più di ogni altra cosa, c'è - ed è quella che ti fa incazzare di più - quella dei tuoi amici con la morosa.
"Andiamo a Barcellona... sai, le piace Gaudì..."
"La porto a Parigi, vuole baciarsi sotto la Tour Eifelle e vuole vedere la Monnalisa."
"Perché a Berlino? Perché ci sono delle feste pazzesche e la chetamina buona come ce l'hanno là non ce l'ha nessuno."
"Si, sua zia ci ha invitato a New York. Sai, sono anni che ci invita, non possiamo mica dirle sempre no, no?"
Ora, io mi chiedo, puttana della ladra, non solo mi sbatti in faccia che passerai una o due settimane a scopare  tutto il giorno (e che hai pure l'occasione di farlo in aereo) ma pure la butti giù come se ti pesasse, ché "tutti quei musei lì e quelle piazze là, puff, bah...". E poi, tu ce l'hai una ragazza, cazzo! Ti lamenti anche?
Per me - ad averne una di ragazza - pure portarla a Porretta Terme sarebbe un trionfo.
Una ragazza bella, bella e a modo, dotta, affascinante, bionda o bruna o rossa o viola, non troppo alta ma ben messa di carrozzeria. Riccia, liscia, pelata, simpatica, relativamente arrapata ed arrapante, che non si arrabbia se una sera le dici "Amore, guarda, esco stasera. E' un sacco che non vedo i miei amici. Non è che non mi va di riguardare Mistero Buffo per la ottava volta (oppure, "il finale dell'ultima stagione di Grey's Anatomy e passarti kleenex tutta la sera") è che vorrei bermi una cazzo di birra al bar e parlare di cose senza senso. Capiscimi. E poi al massimo puoi sentire le tue amiche, no?". Una che non è fissata con il pensiero criptofemminista post-moderno o la lotta per l'inseminazione artificiale delle megattere o col vegan-way-of-life-che-mangi-nulla-e-vivi-peggio. Bella anche senza trucco, che rutta quando beve la birra, che non ha vergogna a dirti che deve andare in bagno a fare cacca, che fuma le sigarette con te e non ti dice di metterti in bocca una cicca che sembra di limonare una tabacchiera. Una di quelle non speciali, ma migliori, che ti insegnino sempre qualcosa e che imparano delle cose da te. Una di quelle che dopo un discorso del genere te lo dice pure volentieri di andare affanculo. Una come la mamma, ma non troppo, infondo.
Una che insomma... ragazzi regalatemi una sex doll per il compleanno.


P.S. Durante la realizzazione di questo post non sono state maltrattate bambole gonfiabili, live chat women, femministe o donne di alcun genere.

giovedì 19 luglio 2012

Post sbronza

 di locoangel

Finisce sempre così. Ti gonfi di alcol come uno straccio e il giorno dopo sei una merda ambulante. Dolori alle ginocchia, nausea, giramenti di testa, stanchezza, vista annebbiata. Finisce sempre così. E tutte le volte ti dici: "Sto troppo male, non berrò più così tanto, devo ricordarmi di come sto adesso. Che mi serva da mojito per il futuro". Un bel pensiero, sicuramente, che non trova riscontri nella realtà. L'unica certezza è che la volta successiva ti gonfierai ancora come un canotto e sarà sempre la stessa storia. Occhi gonfi, gambe a pezzi, dolori articolari, spossatezza. Come se ti avessero riempito di destri in faccia per ore. Anche adesso, mentre scrivo, mi sento debole, fiacco, stanco. Poi dicono che le persone che bevono e si divertono fanno la bella vita. Ma stiamo scherzando? É una vitaccia che non auguro a nessuno, chissà che faccia hanno quando si svegliano al mattino, per fortuna che questi malati di alcol riescono a trovare un po' di sollievo nella cocaina. Altrimenti come farebbero? Provate voi a ubriacarvi tutti i giorni, provate voi a ridurvi ai minimi termini ogni sera, poi vediamo se avete ancora voglia di chiamarla bella vita. Vi state chiedendo se appartengo a questa categoria? Offritemi una birra e vi racconto tutto.

mercoledì 18 luglio 2012

PROMEMORIA PER UNO STUDENTE DI STORIA

di a.muffinshow

Si pensa che lo studio della Storia sia l'immagazzinamento mnemonico di un mucchio di cose già successe.
Lo si pensa soprattutto a un'ora dall'inizio di un esame.
Ma cosa ti ricordi, poi, di quei grumi di fatti condensati in poco più di duecento pagine? E delle quattro monografie che erano da fare sui vari Indici dei libri proibiti e sulle Inquisizioni? E della Censura? E dell'Opinione pubblica secondo Habermas? E della Crisi della coscienza Europea per Hazard (non per Rosco, ndr.)? E degli Idealtipi di Weber? E di 'sti cazzi?
Poco o nulla, siamo sinceri.
Non sai, ma sei convinto di avere capito una cosa: che la Storia (qualsiasi Storia) è il racconto di come il potere vince sempre. Che venga pure un Prodi qualunque (ché se suo fratello è un insaccato lui è parte del maiale da cui l'hanno fatto) a dirti che c'è bisogno di studiare i rapporti tra varie forze (sudditi-re, ad esempio) per capire il passato.
Il passato si comprende solo dai monumenti eretti per tutti gli eletti, figli di un dio servo del potere, sterminati dalla teppa al comando, ovunque e in qualunque tempo.
Il passato (come il futuro ma non come il presente) si può comprendere misurando la capacità del mondo di contenere il sangue delle minoranze.
Il passato è l'unico mezzo che abbiamo per comprendere quella che è stata la nostra "ginnastica d'obbedienza", la peste che ci ha portato ad essere così coglioni (e davvero!) "da non riuscire più a capire che non ci sono poteri buoni".
A questo punto il futuro non può essere altro che un tentativo di rimediare alla nostra stronzaggine.
Tutto (anche la Storia che ci hanno rubato) è e deve essere di tutti.
Omnia sunt communia.

A.

p.s. ora vado a farmi inculare dal potente di turno

Sempre più difficile trovare un post di lavoro

 di locoangel

Tutti lo cercano, tutti lo vogliono. Pochi riescono a permetterselo. Non serve aver studiato, non serve essere laureati, non serve la volontà di averlo a tutti i costi. Non contano i meriti, la bravura, l'intelligenza, la capacità, la competenza, l'esperienza. Sono cose che valgono come le tre stelle della Juventus. Per riuscire ad averlo bisogna aspettare lunghe giornate sotto il caldo sole di questi giorni. Continua a crederci, non mollare, prima o poi arriverà. Bienvenue au Paris Saint Germain, Zlatan Ibrahimovic.

martedì 17 luglio 2012

FIRST POST

di Filo

Io temo il week end. Ve bene che è martedì sera tardi, mercoledì mattina in effetti, ma è meglio essere previdenti e se uno teme il week end dovrebbe fare bene a preoccuparsene con congruo anticipo, martedì sera tardi magari, mercoledì mattina presto, una cosa così insomma. Ad ogni modo, strano a dirsi, ogni tanto il fato™ sorride e allora capita che passi ore inaspettate e felici e in più succede che stai tornando a casa e al bar sotto casa, appunto, decidono che il gesto disinteressato (seeeeeeee) di aiutare a portar dentro sedili cuscini ecc. è degno di essere compensato con mezza litrata del long island più buono (davvero, zero, non c'è paragone) del mondo e da una coppa di champagne più multiple sigarette della buona notte consumate internamente alla faccia delle zanzare nottambule. Come se non bastasse le persone che si attardano con te in questi bagordi sono della più fine e bendisposta umanità, dedicated followers della più raffinata cucina, splendide barman (barwoman? catwoman?) e tardivi bevitori notturni. Persone squisite. Bello, certo. Ovvio però che la faccenda riserva un finale losco. A ME I BLOG FANNO CA***E; MI FANNO RABBIA NON LI SOPPORTO: E cosa scopro?  Torno finalmente a casa apro la mail e vedo che un amico che blaterava di aprire un blog (ieri sera, in condizioni di dubbia credibilità) lo ha poi aperto davvero e non pago dell'empietà del gesto pure mi ha fornito password ecc.
Password ecc.
E così mi tocca scrivere.


C'è post per te

 di locoangel

Difficile trovare le parole giuste per iniziare il primo post di un nuovo blog. Ti chiedi chi te lo fa fare, se ne vale la pena, chi sarà mai questo Berlusconi che fonda Forza Italia, perchè Prandelli ha messo Thiago Motta o perchè esistano persone come Scilipoti. Ma non per tutto c'è una risposta; prendete il caso in cui non venga fatta alcuna domanda. Detto questo, vorrei elencare le motivazioni che mi spingono a dare il mio contributo su questo nuovo blog che vi farà pentire di non aver spento il computer. Allora, per iniziare, si può partire dal dire che, eh no, e questo è il primo motivo (omaggio al mitico Enrico Brignano, oratore, attore, ammaestratore di burini). Il secondo potrebbe essere la rabbia che mi scorre nelle vene per un mondo che non va, per un futuro che non c'è, per un avvenire che sembra lontano dall'essere idilliaco. Ecco cosa penso io; siamo sicuri di voler affidare la politica a persone serie, competenti e qualificate come quel miliardario di Beppe Grillo? Siete davvero stanchi di vedere al potere autentici pezzi di figa come la Minetti? Siamo davvero sicuri di volere una televisione piena di scienziati, medici, preti missionari, volontari e persone che fanno solo ed esclusivamente del bene come Don Verzè? Siamo proprio convinti che la farfalla di Margherita Hack possa competere con quella di Belèn? É nostro dovere porci queste domande, nella vita non conta solo l'aspetto esteriore e dobbiamo ribadirlo con vigore e forza. Noi siamo per la meritocrazia, non puoi pretendere il posto di lavoro solo perchè sei competente e qualificato, non ne hai alcun diritto. Nei posti di potere ci devono stare le persone capaci, competenti e specializzate; non è che la prima sciacquetta senza vestiti firmati e non truccata può pretendere il posto di lavoro in base alle sue qualità. Detto questo, non mi resta che trovare le parole per chiudere questo post. Mi viene in mente una stupenda frase di Nietzsche che compare sulla "Nascita della tragedia". Peccato, ora mi è andata via di mente.