martedì 11 settembre 2012

Posto Dio (a.muffinshow's 115th dream)

Di a.muffinshow


Bob Dylan - Positively 4th Street
                (col cazzo che ti becchi i diritti d'autore, questa volta, Bobby)                                
Ora, mi piace gonfiare le uova strapazzate di pepe, anche se mia madre dice che non mi aiuta di certo metterlo ovunque e la mia tiroide non ne è sicuramente contenta. Per di più possiedo una libido che mangia già coi vermi e la voglia di studiare di un disoccupato messicano in sciopero. Mi piace pure girare nudo per casa e toccarmi fumando delle sigarette. Mi piace il Dylan della svolta elettrica.  Mi piace potere essere qui a portare la madonna che ognuno ha sulle spalle, consapevole o meno. Almeno, ci si prova, da queste parti. Si crede di essere liberi, pirati nel cyberspazio, bonaccione come un padre democristiano pronto col bastone in una mano e diecimilalire nell'altra, quelli con cui crede ti comprerai fumetti e che tu spendi per i primi pacchetti di sigarette e un giornale porno. Siamo qui per fare questo.   Succhiare i capezzoli delle madonne dietro cui vi nascondete, alzare le loro sottane e sentire gli applausi delle loro grandi labbra che battono ritmicamente e all'unisono quando gli viene detto, venire sulle loro scarpette che nascondono gli zoccoli di demoni assetati di tutto ciò che è sempre stato proibito, ascoltare e farle sfogare parlando della loro repressione per poi farsele sui comodi divanetti della psicanalisi spiccia, quella da banco di scuola. Siamo qui per chiedere - e sapere - alle vostre madonne delle loro madri. E poi farci anche loro. Siamo qui per bloggonare Dio e per postonarlo.  Posto il vostro di dio, oggi, quello che avete sostituito con quello non dei vostri padri, ma degli esseri umani. Siete blasfemi, rinnegatori di un Dio che era solo una vostra invenzione. Non si era così schiavi di quel Dio come ci fanno credere gli storici o i pisciatori d'inchiostro di turno.  Era un piacere credere in quel Dio, infondo. Si aveva sempre qualcosa di buono da aspettare. Mica sempre arrivava, ma ci si sperava. Personalmente trovo molto più barbaro che un uomo si uccida per il suo nuovo dio, il denaro, piuttosto che una povera stronza di vecchietta che arriva tremando in chiesa e si inginocchia a borbottare parole storpiate di una lingua che se per la chi studia è morta per lei è praticamente Klingon.  Trovo una presa per culo dovere spezzarmi la schiena una vita per avere la macchina, una casa, un cane, fare le vacanze, masturbarti di nascosto e morire senza essermi goduto praticamente nulla. Stare in forma, tener da conto i capelli, preservare la flora polmonare e la fauna intestinale, controllare la tiroide, eliminare i grassi in eccesso, scopare (soli o male accompagnati) almeno una volta alla settimana per pagare tributo a quel Chaos che crediamo di avere addomesticato. E tutti quei problemucci come gatti, cani, pitoni, scimmie, tenere pulita la macchina, il tappetino cazzo, amico, con quella sigaretta maledetta, il divano nuovo di pelle, la tv al plasma o al formaggio, nani da giardino e bambole di pezza che pendono impiccate dal soffitto della stanza dei giochi dei figli, alla tomba da comprare insieme, al prato che porcalaputtana non cresce da quel lato del giardino, al vicino stronzo e alla sua figlia da scopare per prendersi una vendetta.  E soprattutto le donne. Cripto femministe lesbiche strillone che non sopportano i gay perchè di fanno trattare come oggetti (come se urlare come delle oche in piazza "l'utero è mio e ne faccio ciò che voglio" non sia la prima mercificazione del loro buco) e non sopportano i maschi perché le hanno "schiavizzate" per millenni. Mi sembrano quei negri che non vogliono capire (o accettare?) la fine della segregazione o di quelle comunità socio-religiose che rompono i coglioni dicendo che tutti ce l'hanno con loro ma sono i primi ad autoghettizzarsi. O ancora i vegeto-vega-caducisti-astrocoglioni che venderebbero la figlia vergine ad un branco di pedofili per una fetta di carne. E soprattutto mi ricordano te, te che non mi hai voluto, tarma, donna, madre, società.  Non mi hai voluto e io, grazie a Dio (quello che non mi chiede di nascere, produrre, morire, ma solo di amare), mi guardo la mattina allo specchio e mi faccio cagare.

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