mercoledì 19 settembre 2012

Pensieri d'amore di un bevitore POSTadolescente


di a.muffinshow

Non cascarci di nuovo, deficiente rincoglionito.
Ti è successa la stessa cosa l'ultima volta che eri a fare la spesa: lei era lì, sola in mezzo a tante altre, tutta in tiro, in posa senza volerlo, con il suo design perfetto, aerodinamico, sexy. Aveva addosso le mille tempeste che si erano dimenticate, ultimamente, della tua vita e del mondo. Certo, magari era un pò troppo smilza. Ma era elettricità pura, mercurio cromo nelle vene, scolpita in una bottega divina.
Doveva essere appena arrivata, sembrava nuova e spaesata. Forse nessuno la voleva, nessuno l'aveva ancora provata. Ma come approcciare? Come, cazzo?
Provare subito a baciarla no, non si discute. Non è un porno, è la vita reale, anche se un paio di volte ti è capitato di trovarti in una sorta di film erotico. Dietro alla telecamera. E in tutto il resto è uguale. La vita degli altri sembra sempre più... Fermati! Lei, è lì, adesso, coglione. Non ti distrarre, concentrati.
Usare l'accendino è impossibile, con lei non può andare bene. Non può andare per niente.
Accarezzarle il collo, magari. Oppure il culo. No. Troppo da froci e troppo da rozzi.
Inizia a batterti il cuore veloce.
Sei come un sessuomane. Solo che a te non serve scopare. Devi solo innamorarti perdutamente una volta al giorno e per te accarezzare soltanto l'idea di un innamoramento è come masturbarsi. E in questo momento ti stai facendo una gran sega, bella e gustosa come le prime, quelle della pubertà.
Ti batte il cuore così forte che credi ti si sradichi dal petto e finisca là dove deve finire: sul pavimento lurido di un supermercato.
Ti decidi.
Muovi deciso verso di lei e allunghi la mano...
CAZZO! MERDA! VAFFANCULO!
La bottiglia è di plastica! E' di plastica, la stronza.
Calmati, respira. Dentro, fuori, dentro, fuori... CAZZO!... dentro, fuori, guarda il culo della commessa del reparto cosmetici, guarda le birre, le bottiglie, le lattine, le bottiglie di plastiCAZZO!... respira, recupera il controllo. Farai come sempre fai con le cose dell'amore. La paghi il meno possibile ed esci. Non serve arrabbiarsi. Non fare queste scene. Ti serve solo per fare il ragù, infondo.
E poi no, non ti fidi. La bottiglia di plastica è l'inizio della fine.
Decidi, saggiamente, di scartare su un cartone di vino e di bertelo, dimenticando che un bicchiere doveva finire nel ragù che tanto, alla fine non mangerai, perché sarai al cesso, impegnato a non vomitare anche il cuore e quindi a non farlo finire dove finisce di solito.

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